Ricerca libera
09-03-2022
Quando e perchè consultare uno psicologo infantile?
Nel corso dello sviluppo del bambino le situazioni critiche che possono creare degli ostacoli ad una crescita armonica e serena possono essere molteplici, come molteplici sono le manifestazioni sintomatiche a volte sottovalutate. Può succedere ad esempio che un bambino rifiuti il cibo o che accetti solo pochi alimenti selezionati, che mangi con voracità o che impieghi tempi biblici per finire. Il bambino può avere difficoltà nel dormire da solo oppure può avere frequenti risvegli notturni caratterizzati da ansia o può far fatica ad addormentarsi. Alcuni bambini possono essere eccessivamente oppositivi ed assumere continui comportamenti di sfida, possono non rispettare le regole o stremare il genitore al punto che gli venga concessa la totale autonomia di azione. A scuola possono manifestarsi problemi di ordine caratteriale che spaziano dalle difficoltà di socializzazione, alla mancanza di attenzione, iperattività, calo del rendimento, somatizzazioni di diversa natura (mal di pancia, di testa), rifiuto della scuola. Il bambino può attraversare periodi di tristezza eccessiva, di eccessiva irritabilità, di chiusura. Questi e altri comportamenti del bambino sono sempre il segnale di un malessere interno. C′è poi da considerare che i bambini, per via della loro immaturità strutturale, fanno fatica ad esprimere quello che sentono, spesso non sono consapevoli dei loro stati emotivi e manifestano il disagio attraverso il loro corpo con disturbi di ordine psicosomatico. Queste diverse forme di sofferenza psichica infantile possono compromettere la possibilità di una crescita armoniosa e serena e le potenzialità di sviluppo cognitivo-emotivo del bambino. Un bambino può essere consapevole del suo stare male ma spesso si può sentire inadeguato, cattivo, non all′altezza andando ad alimentare i comportamenti che esprimono la sua sofferenza emotiva. Dal momento che un bambino non è in grado da solo di cercare aiuto, il compito di farlo spetta ai genitori e agli adulti di riferimento (insegnanti, educatori, parenti, amici di famiglia). Una volta chiesta la consulenza lo psicologo valuterà la situazione a partire da un colloquio con i genitori e da una prima osservazione del bambino; dopo un′attenta valutazione diagnostica della problematica presentata, il percorso che verrà proposto vedrà sicuramente coinvolte le figure genitoriali al fine fortificarne le competenze educative e la capacità di cogliere e comprendere i bisogni particolari e il disagio del proprio bambino, e in taluni casi la scuola e gli educatori di riferimento. Il bambino durante le sedute di psicoterapia troverà invece uno spazio per esprimere ed elaborare il suo disagio trovando delle modalità migliori di affrontare le situazioni problematiche. Le modalità terapeutiche saranno individualizzate e personalizzate a seconda delle attitudini del bambino e delle sue difficoltà. Il gioco simbolico, il disegno, la lettura di libri, sono alcuni degli strumenti terapeutici di cui si avvale lo psicologo infantile.