Dalle vacanze di carnevale in Lombardia i bambini non sono rientrati a scuola e dopo proroghe e mille avvisi sul registro elettronico, si sono ritrovati a concludere l′anno a distanza senza poter rivedere e riabbracciare i loro compagni e le loro maestre. Ma se molti di loro rientreranno a settembre (come non lo sappiamo) nella stessa scuola, ci sono degli alunni che si sono ritrovati a FINIRE LA QUINTA COL COVID19 .. (altri la terza media, la quinta superiore). Provo qui a raccontare sulla base della mia esperienza come psicologa scolastica e dell′età evolutiva e come mamma di Sofia una 11enne che ha terminato la quinta, l′importanza del terminare, del concludere e del separarsi bene. Questi psicologi sono fissati sulla separazione, direte voi.. Vero, siamo fissati perché sappiamo che la maggior parte della crescita fisica e psichica avviene con l′assenza come motore motivazionale principale, provo a spiegare meglio: il bimbo piccolo inizia a costruire sé stesso separato dalle figure di riferimento quando si rende conto che lui esiste anche senza di loro, avete presente quando facciamo con i bambini il gioco del cucù sparendo dietro una tenda e riapparendo dopo 10/20 secondi? Riapparendo, vediamo i loro occhioni dubbiosi e stupiti comprendere che mamma o papà ci sono indipendentemente dal non vederli e che loro e i genitori sono persone distinte che possono rimanere in memoria anche se non sono lì fisicamente.. è proprio così che DALLASSENZA SI CREA LA PRESENZA, una presenza interiore ed emotiva che accompagna la crescita. In questi mesi di lockdown, sono state tante le assenze relazionali e le distanze che ci hanno rivelato quanto la presenza fisica ed emotiva fosse importante e unica, come la scuola non è fatta di maestre, cose che impariamo, libri e banchi, ma è fatta di RELAZIONE proprio quella che ci è mancata di più e ce ne siamo accorti proprio perché non cera! Separarsi bene, concludere un percorso in presenza (anche se con mascherine e distanza) significa presenziare, essere protagonista del passaggio e soprattutto esserci con tutti gli organi di senso e tutta le nostre connessioni emotive, perché ci è chiaro come un computer non permette la visione tridimensionale dei compagni e delle maestre, non permette di comprendere la sfumatura della voce rotta mentre si legge un ebook condiviso prodotto dalla classe per i genitori o un biglietto per le maestre. Ieri sera mia figlia ha avuto l′opportunità di salutare, di fare un commiato vero alle maestre e ai compagni, possibilità di cui non smetteremo mai di essere grati alla Dirigente del nostro Istituto che ha deciso di prendersi la responsabilità di tale decisione. Perché vedere la commozione negli occhi lucidi sotto le mascherine, sentire i singhiozzi attutiti sotto di esse (per fortuna per noi mamme!) ha permesso di mettere un punto, di chiudere un cerchio in un momento complesso e impensabile fino a pochi mesi fa, ma che ha visto i nostri bambini protagonisti di un pezzo di storia mondiale che lascerà per forza dei segni.. ma come ha detto la prof.ssa Lucangeli recentemente << i segni possono essere scarabocchi o la divina commedia. Sta a noi scegliere>>. Le chiusure sono importanti, permettono di proseguire verso il nuovo cammino più sicuri che il passato (in questo caso la scuola primaria) possa essere una presenza certa nel proprio percorso, possa essere un ricordo indelebile positivo nonostante le fatiche e le difficoltà degli ultimi 4 mesi qui in Lombardia, possa essere un arrivederci a quando ci potremo abbracciare e non un ciao con la mano da dietro uno schermo, che per sua definizione scherma e non ci fa sentire le emozioni dell′altro, ma solo le nostre; perché ieri sera vedere le altre mamme singhiozzare come me commosse, mi ha regalato quell′empatia che il computer avrebbe bloccato facendomi sentire solo la mia tristezza!! E così vi ho svelato che i saluti servono a tutti e non solo ai bambini.. ma anche a noi grandi che proseguiamo nel cammino con loro!:)